Sul Pnrr il confronto va avanti, tra timori e critiche

Il ministro responsabile del piano,
Raffaele Fitto, rivendica il successo del metodo 'cabina di
regia'con sindacati e imprese per fare il punto sullo stato di
attuazione del piano e delle prossime scadenze. Ma la revisione
continua a far discutere, con critiche severe, soprattutto per
il taglio degli obiettivi del semestre in corso legati alla
quinta rata. I comuni lamentano difficoltà nella liquidità. I
costruttori criticano la scelta di rimandare o togliere interi
capitoli. La Cgil va giù dura e dice che "si accumulano ritardi,
si penalizza Meridione e si mette a rischio transizione
energetica e crescita economica". Anche il Pd rilancia le
critiche che i Comuni hanno già sollevato ieri durante la cabina
di regia con il governo: il timore è di perdere non solo i fondi
dei progetti Pnrr ma di vedersi sfilare anche una parte dei
fondi di coesione perché andranno a coprire le opere uscite dal
budget Pnrr.
Secondo quanto si apprende, durante la riunione l'Anci
avrebbe sollevato con il governo le criticità che i Comuni
stanno registrando sulla liquidità di cassa. Per questo hanno
chiesto di anticipare il 30% dell'importo complessivo
finanziato, per soddisfare le richieste delle imprese che si
sono aggiudicate le opere. E' una possibilità prevista dalle
regole, che però finora le amministrazioni centrali non
avrebbero voluto attuare. I Comuni vorrebbero che il governo
rendesse automatico l'anticipo del 30%, rendendolo operativo con
una norma ad hoc nel dl Pnrr a cui sta lavorando. Inoltre,
l'Anci ha chiesto che vengano messe nero su bianco le fonti di
finanziamento alternative per i progetti definanziati dalla
revisione. E preme perché non si utilizzi la quota regionale dei
fondi di coesione, ma soltanto la parte statale.La Cgil
critica conti alla mano. Dice il segretario confederale della
Cgil Christian Ferrari al termine del confronto: "le misure che
potrebbero non rispettare le tempistiche prefissate, e sono
quindi a rischio fallimento risultano essere (anche dopo l'invio
della proposta di revisione alla Commissione Ue) ancora 78, con
una dimensione finanziaria una dimensione finanziaria di oltre
83 miliardi, di cui 39 (il 47% circa) nel Sud Italia".