The Creator, uno sci-fi molto Star Wars e visual

Il termine più usato dai critici per
descrivere The Creator, in sala dal 28 settembre con Disney, è
visual. E non a caso perché quello che impressiona davvero di
questo sci-fi a firma di Gareth Edwards, a parte le molte
citazioni, è lo straordinario apparato visuale, le immagini che
creano una nuova epica. Ovvero gli addetti ai lavori, sia che lo
si veda come un buono o un cattivo Star Wars, sono tutti rimasti
impressionati dalla grafica spettacolare, dall'azione e dal
ritmo, tutte cose che potrebbero premiare al box office.
Al centro del film c'è Joshua (John David Washington), ex
agente delle forze speciali che ha appena perso la moglie (Gemma
Chan). L'uomo viene reclutato per una missione difficile: dare
la caccia e uccidere il Creator, l'inafferrabile architetto
dell'avanzata IA. Nelle mani di quest'ultimo c'è il destino del
mondo, perché avrebbe sviluppato una misteriosa arma che
potrebbe mettere fine alla guerra, ma anche all'intera umanità.
Joshua, insieme al suo team di agenti, riesce a superare le
linee nemiche nel territorio invaso e detenuto dall'IA, ma una
volta ritrovatosi di fronte all'oggetto da annientare, farà una
scoperta agghiacciante: la pericolosa arma è un'IA che ha
l'aspetto di un'innocente bambina (Voyles). Non solo, scoprirà
anche che con quella bambina ha dei legami affettivi.
The Creator, che prende il via all'indomani di un evento
catastrofico, ovvero la decimazione di Los Angeles da parte
dell'intelligenza artificiale, un disastro con tanto di Ground
Zero e un milione di morti, mostra come i governi occidentali
rispondano mettendo al bando l'IA, mentre la Nuova Asia continui
a sviluppare queste tecnologie, al punto che i robot sono
diventati simili agli esseri umani e accolti come pari. Questo
scatena una guerra tra Occidente e Oriente, America contro Asia,
che fa da sfondo alla storia, una guerra in cui, tra l'altro,
non sono certo i robot i più cattivi.