Hollywood, per ripartire occhi puntati sugli attori

A Hollywood tutti i riflettori
sono puntati sugli attori. L'accordo provvisorio che gli
sceneggiatori hanno firmato il 24 settembre con gli Studi e le
piattaforme di streaming è solo il primo passo per liberare
dalla paralisi l'industria cinematografica americana.
La Writers Guild of America (Wga) deve ratificare il nuovo
contratto ottenuto dopo 146 giorni di sciopero: l'approvazione è
scontata, ma ci vorranno un paio di settimane almeno. I
programmi televisivi della sera, tipo Saturday Night Live,
potrebbero tornare in onda "in due o tre settimane", secondo
Variety. Ma per far ripartire ciak e promozioni, dopo quasi
cinque mesi di stallo, 5 miliardi andati in fumo e decine di
migliaia di lavoratori senza paga, il percorso è lungo. E
servono gli attori.
Il sindacato Sag-Aftra si è unito ai picchetti il 14 luglio:
da allora le parti non si sono più incontrate e non ci sono
appuntamenti in agenda. Gli sceneggiatori hanno raggiunto
compromessi sugli aumenti del salario minimo, bonus per le opere
che hanno successo in streaming e garanzie che soggetti e
sceneggiature che utilizzano l'intelligenza artificiale non
danneggino gli scrittori in carne ed ossa. Su questi punti
spianano la strada ai colleghi, ma la Sag-Aftra chiede anche una
quota effettiva dei ricavi di film e serie di successo sulle
piattaforme e la riduzione delle audizioni remote e
auto-registrate, pratica dilagante dopo la pandemia.
Gli attori sono impegnati anche su un'altra vertenza: devono
rinnovare il contratto scaduto e prorogato più di un anno fa con
le società di videogiochi. Se la contrattazione non andrà bene,
partirà un nuovo sciopero, già pre-autorizzato dalla base con il
98% dei sì.