Stupri a Caivano: stupore e insofferenza al Parco Verde

Al Parco Verde di Caivano
c'è "sorpresa e meraviglia" per gli arresti dei 9 giovanissimi
coinvolti nell'inchiesta sugli stupri delle due cuginette. Nel
rione, sorto per accogliere gli sfollati napoletani del
terremoto del 1980, dicono che "gran parte dei ragazzi fermati
non abita qui".
"Andate a guardare altrove", dicono ai giornalisti.
"Ormai abbiamo capito che facciamo notizia - dicono - e se ti
porti dietro la nomea hai voglia a dire che non è vero". "Quelli
che abitano qui - spiega un uomo di mezza età che non vuole dire
il nome - sono due bravi ragazzi che non hanno mai dato
fastidio".
Il blitz dei carabinieri è scattato poco dopo le 4.30.
"Abbiamo notato un via vai di macchine - dice una donna - e
qualche ora dopo abbiamo saputo la notizia".
Qualcuno comincia a mostrare insofferenza per i controlli,
che sono diventati sempre più serrati. "Le forze dell'ordine
continuano a chiedere i documenti. Vanno puniti quelli che
sbagliano ma noi vogliamo la normalità". E non manca qualcuno
che chiede che sia "dimenticato il nome del Parco Verde anche
perché altrove è capitato di peggio e non c'è stato questo
clamore".
Intanto non si ferma l'opera del volontariato. I ragazzi
dell'associazione "Una infanzia da vivere" oggi hanno installato
delle giostrine al parco Ohana, uno degli agglomerati del parco
Verde."Qui una giostrina non c'è mai stata negli ultimi 40
anni", dice Bruno Mazza dell'associazione "Una infanzia da
vivere".