Il Principe fulvo, un libro racconta Il Gattopardo
SALVATORE SILVANO NIGRO, IL PRINCIPE
FULVO (SELLERIO, PP. 169, EURO 14) Il Principe fulvo è saggio e
racconto nel racconto: spiega l'origine del Gattopardo e
illustra il metodo di lavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il
volume nasce da una serie di seminari tenuti da Salvatore
Silvano Nigro in alcuni dei maggiori atenei del mondo. Il
Principe fulvo "non sarebbe mai diventato un libro se Elvira
Sellerio non me lo avesse chiesto con insistenza, fino a pochi
giorni prima della sua morte. Avevo fatto una promessa. La
mantengo", rivela Nigro nelle pagine finali.
Pubblicato per la prima volta nel 2012, il libro è ora
riproposto in una versione aggiornata con una nota dello
scrittore Francesco Piccolo che definisce Il Principe fulvo,
un'opera "seducente". Riguardo al Gattopardo, Piccolo afferma:
"Il tempo passa, ma la vicenda letteraria e personale di Tomasi
di Lampedusa, invece di appassionare di meno, appassiona di più"
e "più si conoscono i dettagli della sua vita, delle sue
abitudini, e delle sue parche vicissitudini letterarie, più la
curiosità cresce". Di aneddoti il libro di Nigro ne è ricco. Uno
di questi riguarda la passione di Tomasi per Dickens e il
Pickwick Papers, di cui aveva una copia sul "tavolino da notte,
se lo portava in viaggio, se lo rileggeva di continuo". Ma era
anche un fan delle Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar:
"Tomasi lesse e rilesse il romanzo. Si entusiasmò", fa sapere
Nigro. Anche Yourcenar manifestò interesse per le opere del
collega italiano, delle quali venne a conoscenza nel 1980: "Le
piacque molto Il Gattopardo. E si sentì coinvolta nella
malinconia dei Ricordi d'infanzia, nella rievocazione dorata
della cosmopolita e favolosa Palermo dei Florio", rimase inoltre
colpita dal racconto La Sirena.
In una sezione intitolata Un film mancato, Nigro riporta una
testimonianza del regista Mario Soldati che in un'intervista
confessò: "La Titanus mi ha offerto di girare Il Gattopardo. Ho
rifiutato perché non mi sentivo in grado di fare un film del
genere: non conosco la Sicilia, bisognava entrare in un mondo
che mi era estraneo, che sentivo lontano dalle mie attenzioni.
Il libro mi piaceva assai, ma ho pensato che portarlo sullo
schermo pur essendone così distante significava non rispettarlo
sufficientemente".